Dopo aver narrato in tetralogia alcun figure di donne insinuatesi nelle vicende storiche, tra le quali ricordiamo la sipontina Giacoma Beccarini – ci confida l’autore – in queste pagine mi avventuro nel riportare alla memoria, uno per ogni racconto, quei personaggi femminili che – come da me affermato in una recente intervista televisiva – hanno forgiato con i loro animi l’individualitĆ ideologica, psicologica e morale della mia persona.
Un arco di tempo che copre oltre mezzo secolo, dall’adolescenza al nuovo millennio, in un vasto spazio geografico, dove l’esigenza della vita mi ha condotto, transitando anche da Manfredonia. Incontri sostanzialmente di confronto concettuale, sovente anche conflittuale, ma che, nel riassumere, considero quale inconscia e instancabile ricerca nell’idea di voler recuperare in me la naturale parte femminile, che percepivo latitante e che pertanto ne impetravo fondamentale il recupero ai fini di una equilibrata completezza umana e culturale.
Ferruccio Gemmellaro racconta se stesso, riscrive se stesso nell’ultimo suo libronel suo intervento nelle prime pagine. Ä la prima volta che Gemmellaro si scopre cosƬ direttamente e cosƬ a lungo, per tutta la durata del volume. Ogni scrittore nasconde sempre esperienze, vissuti propri, decantazioni di quanto vissuto nella propria attivitĆ di scrittura. Il pudore o il filtro interiore della riservatezza fa poi si che non tutto emerga nella narrazione che l’Autore sceglie di pubblicare. Alcune idee si trasformano in altre con un cambio di abito o con un colore di capello piĆ¹ avanti o indietro nel tempo. Alcuni luoghi diventano i loro opposti e nella logica dell’Autore, spesso privata e celata ai piĆ¹, un segmento della propria vita si trasforma per venire cristallizzato e cifrato in una narrazione. Oggi la postmodernitĆ ha imposto un binomio tanto nuovo quanto scomodo: amore liquido. Esempi proliferano ovunque in cui giorni oppure ore di lontananza digitale dagli affetti sembrano essere di misura astronomica. Š tutto cosƬ rapido da essere obsoleto prima che inizi.
“Amore quale amore per…” al contrario ĆØ la testimonianza che il passo del cuore ĆØ il cuore medesimo e che la cronologia temporale che conta realmente ĆØ quella delle vite che inesorabilmente confluiscono nel flusso della Vita.”
Luigi Starace
Originata ed a lungo praticata dalla democrazia greca perchĆ© capace di favorire la libertĆ di parola e dunque anche in grado di confortare e sostenere l’interpretazione personale sui piĆ¹ disparati e scottanti argomenti nelle pubbliche assemblee, la ParresƬa, diventa nella versione “gemmellariana” una divinitĆ alla quale ricorrere per riscattare il “presunto grado di veritĆ ” necessario a bypassare le tensioni, i patimenti, le angosce, i sensi di colpa, i rimorsi, i pentimenti, i rimpianti, le mancanze e, chi piĆ¹ ne ha piĆ¹ ne metta, collegati alle varie interpretazioni dell’Amore nelle sue piĆ¹ intriganti connotazioni. Il Nostro, a dire il vero, giĆ nella sua prefazione gioca compiaciuto nel “sistemare” per un verso l’io narrante facendogli assumere l’aspetto romanzato con il preciso intento di alienarsi dall’essenzialitĆ accadutagli e patita, per l’altro favorendo la corruzione letteraria intercalando frammenti di pagine reali alla trama del romanzesco.
Leonardo Vecchiotti