Siamo stati cosƬ uniti da passare alla storia del nostro liceo per il romanticismo di cui, nonostante tutto, eravamo apostoli. Oggi siamo solo la copia ingiallita di un'intolleranza che si rigenera, rinvigorisce, ciclicamente ritorna. Altro che lurido branco, alle orecchie portiamo le etichette dell'ignoranza, come un gregge qualsiasi.
Il volto di uno dei membri dell’ex quinta D del liceo Pasolini ricompare all’improvviso sui manifesti elettorali di una cittĆ il cui motore ĆØ rappresentato dalla ragione per cui imprese e delitti vengono espulsi dalla stessa vescica: i soldi. Il ricongiungimento dei vecchi compagni di classe diventa il pretesto per indagare sulla metamorfosi che da banali cialtroni li ha convertiti in feroci razzisti e per riflettere sulla deriva che ha trasformato un piccolo branco di anarchici in un gregge in transumanza verso l’odio. Costretti a lavorare insieme per accrescere con ogni mezzo possibile la popolaritĆ del candidato sindaco, uno di loro scopre che in realtĆ , a unirli, ĆØ una tragedia. Davide Grittani, con una commedia amara che racconta tic, paranoie e aberrazioni delle campagne elettorali, ieri nostalgici corpo a corpo basati perlopiĆ¹ sul trasformismo e oggi ricatti sociali ispirati dalla precarietĆ dei nostri tempi, rivela impietosamente il vuoto valoriale che ha consentito all’ultranulla di scalare ogni forma di potere. Traccia una mappa iperrealista dove l’essenza stessa – e il futuro – della democrazia rappresentativa appare irrimediabilmente compromessa.
Proposto da Wanda Marasco al Premio Strega 2024 con la seguente motivazione:
«Tra guitti circensi, atmosfere felliniane e prospettive apocalittiche, Davide Grittani conferma la vocazione a interrogare la letteratura su temi forti, a indagare le coscienze “degli spettatori dello sfascio”. In particolare con Il gregge, che vorrebbe essere un romanzo sulla deriva etica dei nostri tempi, grazie alla sua capacitĆ di indignarsi Grittani ci consegna in realtĆ una pungente riflessione sulla mediocritĆ . Un romanzo attualissimo, che inchioda alle responsabilitĆ morali di ciascuno di noi e fa luce sul profondo (e storico) razzismo che si agita sotto la pelle del nostro Paese. La campagna elettorale di una cittĆ ideale – facilmente rinvenibile nella Capitale morale d’Italia, Milano – si trasforma nel “diario della ferocia” di alcuni amici che si ritrovano dopo aver fatto il liceo insieme, tutti cambiati tranne uno. Il protagonista senza volto e senza nome de Il gregge, che assiste alla conversione di quella piccola congrega senza peccati in uno spietato branco senza scrupoli. Con una lingua alta, come nei libri precedenti, e una scrittura visiva, cinematografica, molto sensoriale e discepola del teatro pirandelliano dell’ignoto, Grittani racconta un modello civico aberrante, in cui bisogni e sopravvivenza sono gli unici maestri cui val la pena obbedire. Nella giostra degli orrori a cui non si fa piĆ¹ caso, il vero reality ĆØ quello di cui siamo protagonisti.»
Oppure puoi ascoltare il podcast qui in basso
L’autore:
Davide Grittani, nato nel 1970, ha pubblicato i romanzi RondĆ² (Transeuropa, 1998); E invece io (Robin, 2016) proposto al “Premio Strega” 2017; La rampicante (LiberAria, 2018) proposto al “Premio Strega” 2019 e vincitore dei premi “Nabokov” e “Giovane Holden”; La bambina dagli occhi d’oliva (Arkadia, 2021) vincitore dei premi “Alda Merini” e “CittĆ di Siena”. Dal 2006 al 2016, in collaborazione con gli Istituti Italiani di Cultura, ha curato la mostra della letteratura italiana tradotta all’estero “Written in Italy”, esponendola in ventisei Paesi e aggiudicandosi il “Premio Maria Grazia Cutuli” (2010). Scrive di letteratura e societĆ per “Pangea News”, collabora al “Corriere del Mezzogiorno” e dirige il periodico di sostenibilitĆ alimentare “BLab Magazine”.