C'ĆØ chi ha definito Il grande ritratto come uno dei primi se non addirittura "il primo romanzo italiano di fantascienza", in quanto appare svincolato sia dal gusto fumettistico degli albori del genere in Italia sia dall'influenza dell'intellettualismo anglosassone.[1] Il romanzo suscitĆ² perĆ², alla sua uscita, una certa delusione e molti dubbi perfino tra la critica solitamente favorevole all'autore, in quanto apparteneva "a un genere allora considerato troppo «basso» da un sistema letterario che giĆ faticava molto ad accettare il fantastico